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“Sulla terra leggeri”, intervista alla regista Sara Fgaier
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Al Locarno Film Festival, Fred Film Radio ha intervistato la regista Sara Fgaier per il suo film “Sulla terra leggeri”, in concorso nella sezione internazionale. La storia segue Gian, un etnomusicologo sessantenne che soffre di amnesia temporanea dopo la perdita della sua compagna. Questo trauma lo porta a scoprire, attraverso un diario, un amore giovanile che non ricorda.
Tematiche del Film
Sara Fgaier descrive il film come un viaggio nella memoria e nell’identità, in cui Gian, incapace di riconoscere sua figlia o ricordare il passato, si immerge in un percorso di riscoperta. “Non si tratta solo di ricostruire il passato, ma di reinventarlo”, spiega la regista. Gian diventa ossessionato dal diario, convinto che nasconda qualcosa di fondamentale per la sua vita. Alla fine, comprende che il passato che sta cercando non è solo un amore giovanile, ma la sua vita intera.
Origini della Storia
La regista racconta che l’ispirazione per il film è nata da immagini d’archivio che l’hanno profondamente colpita. “Ho voluto esplorare il tema della morte e della rinascita,” dice Sara Fgaier, aggiungendo che il film è stato un processo di scoperta e sperimentazione. “All’inizio volevo fare un film sul carnevale, ma poi mi sono lasciata guidare dalle immagini e dai temi che emergevano.”
Uso della Musica
La musica gioca un ruolo cruciale nel film, riflettendo il processo mentale di Gian. Sara Fgaier ha utilizzato sia musiche di repertorio che composizioni originali, come quelle di Carlo Crivelli, per sottolineare i passaggi emotivi. “La musica è un potente mezzo emotivo e mi sembrava naturale che il ritorno alla vita di Jan fosse accompagnato da un ritorno alla musica,” spiega la regista.
Sfide e Collaborazione
Documentarista e montatrice per film come “Bella e Perduta” di Pietro Marcello, Sara Fgaier ci confessa che dirigere il suo primo lungometraggio di finzione è stato impegnativo, ma anche incredibilmente gratificante. “La scrittura della sceneggiatura è stata un’esperienza meravigliosa,” racconta, e sottolineando l’importanza del lavoro con gli attori aggiunge: “Mi sento fortunata perché gli attori hanno creduto molto nel film e hanno dato tutto.”
“Sulla terra leggeri” è un viaggio complesso e affascinante attraverso la memoria, l’amore e l’identità. Con il suo primo lungometraggio di finzione, Sara Fgaier ha creato un’opera che invita gli spettatori a riflettere sulla natura del ricordo, sull’amore e sulla ricerca di sé stessi. Perdersi per ritrovarsi.
The post “Sulla terra leggeri”, intervista alla regista Sara Fgaier appeared first on Fred Film Radio.
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Al Locarno Film Festival, Fred Film Radio ha intervistato la regista Sara Fgaier per il suo film “Sulla terra leggeri”, in concorso nella sezione internazionale. La storia segue Gian, un etnomusicologo sessantenne che soffre di amnesia temporanea dopo la perdita della sua compagna. Questo trauma lo porta a scoprire, attraverso un diario, un amore giovanile che non ricorda.
Tematiche del Film
Sara Fgaier descrive il film come un viaggio nella memoria e nell’identità, in cui Gian, incapace di riconoscere sua figlia o ricordare il passato, si immerge in un percorso di riscoperta. “Non si tratta solo di ricostruire il passato, ma di reinventarlo”, spiega la regista. Gian diventa ossessionato dal diario, convinto che nasconda qualcosa di fondamentale per la sua vita. Alla fine, comprende che il passato che sta cercando non è solo un amore giovanile, ma la sua vita intera.
Origini della Storia
La regista racconta che l’ispirazione per il film è nata da immagini d’archivio che l’hanno profondamente colpita. “Ho voluto esplorare il tema della morte e della rinascita,” dice Sara Fgaier, aggiungendo che il film è stato un processo di scoperta e sperimentazione. “All’inizio volevo fare un film sul carnevale, ma poi mi sono lasciata guidare dalle immagini e dai temi che emergevano.”
Uso della Musica
La musica gioca un ruolo cruciale nel film, riflettendo il processo mentale di Gian. Sara Fgaier ha utilizzato sia musiche di repertorio che composizioni originali, come quelle di Carlo Crivelli, per sottolineare i passaggi emotivi. “La musica è un potente mezzo emotivo e mi sembrava naturale che il ritorno alla vita di Jan fosse accompagnato da un ritorno alla musica,” spiega la regista.
Sfide e Collaborazione
Documentarista e montatrice per film come “Bella e Perduta” di Pietro Marcello, Sara Fgaier ci confessa che dirigere il suo primo lungometraggio di finzione è stato impegnativo, ma anche incredibilmente gratificante. “La scrittura della sceneggiatura è stata un’esperienza meravigliosa,” racconta, e sottolineando l’importanza del lavoro con gli attori aggiunge: “Mi sento fortunata perché gli attori hanno creduto molto nel film e hanno dato tutto.”
“Sulla terra leggeri” è un viaggio complesso e affascinante attraverso la memoria, l’amore e l’identità. Con il suo primo lungometraggio di finzione, Sara Fgaier ha creato un’opera che invita gli spettatori a riflettere sulla natura del ricordo, sull’amore e sulla ricerca di sé stessi. Perdersi per ritrovarsi.
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