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Storie, notizie, analisi, per raccontare ogni giorno tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Fatti apparentemente lontani che ci riguardano sempre di più, quotidianamente. Dopo un anno di reportage, Giampaolo Musumeci posa lo zaino, accende il microfono e accoglie reporter, fotografi, analisti, i più autorevoli a livello internazionale.
Ogni settimana la redazione di Focus Storia approfondisce un tema storico o rilegge in chiave storica un avvenimento di attualità. Per capire il presente scoprendo il passato.
Comunicare per essere®, la comunicazione valoriale che ti permette di manifestarti, di essere, di relazionarti, seguendo sempre i massimi valori che ispirano la tua vita. Un approccio dialogico, relazionale, generativo, applicato alla vita quotidiana, che accompagna e sostiene la tua evoluzione e la strada della massima espressione di te. Pensare bene per vivere bene. Agire bene per creare valore. Fare le scelte giuste, capire quali siano, impegnarti per raggiungerle. Come dare il meglio di ...
Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle 16 edizioni quotidiane del Gr. Un appuntamento con la redazione che vi accompagna per tutta la giornata. Annunciati dalla “storica” sigla, i nostri conduttori vi racconteranno tutto quello che fa notizia, insieme alla redazione, ai corrispondenti, agli ospiti. La finestra di Radio Popolare che si apre sul mondo, a cominciare dalle 6.30 del mattino. Da non perdere per essere sempre informati.
Tutto quello che è accaduto in Italia e nel mondo ed è utile sapere. Effetto giorno è la trasmissione quotidiana che getta lo sguardo oltre le notizie, con analisi e commenti per capire ed approfondire l'attualità attraverso ospiti in diretta e interviste: politica, economia, attualità internazionale e cronaca italiana. Tutti i giorni ospita le anticipazioni del pomeriggio sportivo con Carlo Genta.
Discorsi Fotografici nasce dall’esigenza di creare un punto di riferimento e discussione nel panorama italiano della fotografia tradizionale e digitale.In un processo da fotografo a fotografo, Discorsi Fotografici punta a realizzare un canale di informazione sulle ultime novità, tecniche, tendenze, e tutto ciò che riguarda lo sconfinato mondo del dipingere con la luce.Punto di forza dell’idea è la creazione di podcast audio e video in cui far interagire il fotografo professionista così come ...
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In our second installment of the Small Business Starter Kit series - we’re tackling a topic that’s sometimes tricky, sometimes confusing, but ever-present: taxes. Hosts Austin and Jannese have an insightful conversation with entrepreneur Isabella Rosal who started 7th Sky Ventures , an exporter and distributor of craft spirits, beer, and wine. Having lived and worked in two different countries and started a company in a heavily-regulated field, Isabella is no stranger to navigating the paperwork-laden and jargon-infused maze of properly understanding taxes for a newly formed small business. Join us as she shares her story and provides valuable insight into how to tackle your business’ taxes - so they don’t tackle you. Learn more about how QuickBooks can help you grow your business: QuickBooks.com See omnystudio.com/listener for privacy information.…
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Come vivremo e dove abiteremo dopo il Covid?Una nuova stagione spin off in dieci episodi, prodotta da Piano P con il sostegno di Gibus e condotta da Carlo Annese con Luca Molinari, curatore e critico di architettura, autore del libro “Le case che siamo”. Dopo il successo delle prime due stagioni di “Domani” ed essere stati costretti a rimanere chiusi in casa per mesi, discutiamo con designer, urbanisti, filosofi, artisti, creativi e accademici, di interni ibridi ed esterni da reinventare, smart working, sostenibilità e ritorno alla natura, città, periferie e nuovi modelli di sharing economy. In altre parole: del futuro di ognuno di noi.L'illustrazione della copertina è di Andrea De Santis.Tema musicale di: Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus)
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Come vivremo e dove abiteremo dopo il Covid?Una nuova stagione spin off in dieci episodi, prodotta da Piano P con il sostegno di Gibus e condotta da Carlo Annese con Luca Molinari, curatore e critico di architettura, autore del libro “Le case che siamo”. Dopo il successo delle prime due stagioni di “Domani” ed essere stati costretti a rimanere chiusi in casa per mesi, discutiamo con designer, urbanisti, filosofi, artisti, creativi e accademici, di interni ibridi ed esterni da reinventare, smart working, sostenibilità e ritorno alla natura, città, periferie e nuovi modelli di sharing economy. In altre parole: del futuro di ognuno di noi.L'illustrazione della copertina è di Andrea De Santis.Tema musicale di: Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus)
Stiamo vivendo un momento di transizione profonda e, per questo drammatica, soprattutto nei suoi risvolti sociali e ambientali. La pandemia ha indotto e più spesso imposto un cambiamento di alcuni elementi base della civiltà occidentale che coinvolgono la relazione tra individui e comunità, a cominciare dall’uso degli spazi nelle nostre case. È una prospettiva molto eccitante per l’architettura e per la nostra cultura in generale, ma anche una grande responsabilità. Dopo aver analizzato in questa serie tanti aspetti – dalle abitazioni ibride e flessibili al recupero dei borghi spopolati – nell’ultimo episodio cerchiamo di capire quanto gli ultimi due anni hanno influito sull’idea di progetto e sull’uso degli spazi pubblici e privati. A partire dal rapporto con l’ambiente circostante. «Io credo che oggi sia un imperativo cercare nuove forme per integrare naturale e artificiale», dice Carlo Ratti, direttore del Senseable Lab del MIT di Boston e uno dei progettisti italiani più noti a livello internazionale, in collegamento da Boston. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Vicini di strada, di casa e di vita. Si incontrano online e ora di nuovo dal vivo, condividendo alcuni valori fondamentali: partecipazione, inclusione sociale e gratuità. Sono i membri delle social street – come quella del quartiere NoLo a Milano, la più famosa del momento – che durante la pandemia si sono aiutati a vicenda per risolvere uno dei problemi più urgenti: l'impossibilità di avere una vita sociale. E che, in generale, rappresentano un bisogno sempre più diffuso di tornare a una vita di micro-comunità che sembrava essere stata cancellata dalla metropoli contemporanea. «Negli ultimi trent'anni siamo andati verso un progressivo individualismo e un crescente consumismo», dice Raul Pantaleo, l'architetto degli ospedali di Emergency nel mondo. «Adesso dobbiamo ricostruire un'idea di comunità, e l'architettura non può che essere partecipe di questa trasformazione». In che modo? Favorendo nuove forme di convivenza tra le persone e ripensando la funzione degli spazi pubblici e privati, delle piazze come delle case: luoghi che possono curare e dare benessere, per quello che rappresentano per ciascuno di noi ma soprattutto per la bellezza che possono trasmettere. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
«Saranno luoghi dove andare a incontrare persone, costruire relazioni, stimolare idee e progetti», dice Davide Dattoli, co-fondatore di uno degli spazi di condivisione del lavoro più famosi al mondo, Talent Garden. E saranno soprattutto network aperti, che dialogheranno con i quartieri che li circondano, veri e propri co-working di prossimità, parte di quella “città dei 15 minuti” oggi tanto in voga. Si pensava che il Covid avesse messo in crisi questo modello, così come Airbnb e altri nomi celebri della sharing economy, e invece i cambiamenti imposti della pandemia lo ha ulteriormente accreditato. Grazie alla tecnologia digitale, abbiamo imparato a sfruttare in maniera fluida spazi ibridi e flessibili, e a condividerli più facilmente nel momento in cui non li stiamo usando. La stessa centralità della casa, riscoperta con l'obbligo del distanziamento sociale non solo non viene messa in discussione, ma anzi diventa una nuova garanzia di sicurezza e salubrità. Ne parliamo con: Cristina Pozzi, direttrice generale di Treccani Futura; Davide Dattoli, co-fondatore di Talent Garden; e Andrea Ragona, assessore alle politiche del territorio e sviluppo urbano sostenibile del Comune di Padova. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Durante il lockdown, quando “Zoom” è diventata una delle parole pronunciate più spesso nel mondo, in soggiorno o in un angolo della cucina abbiamo allestito un vero e proprio set nel quale metterci in scena nelle relazioni col mondo esterno. Abbiamo scelto gli sfondi, i colori, le luci, perfino i libri giusti da mettere alle spalle per esibire la parte migliore di noi, come del resto facciamo già da tempo sui social. Questo nuovo modo pubblico di abitare gli spazi privati ha cambiato anche i nostri abiti. Il modello femminile classico, quello delle top model, è scomparso e si è accentuata una tendenza a-gender, per cui i vestiti sono diventati unisex, più morbidi e anche un po' sciatti. Tanto che, per il futuro, gli stilisti delle maison del lusso hanno cominciato a ragionare su un nuovo concetto di comfort attraverso collaborazioni con brand di abbigliamento sportivo. Ma le necessità imposte dal lavoro agile e dalla convivenza forzata con mariti, mogli e figli costantemente online ci hanno fatto scoprire anche quanto bisogno abbiamo di “spazi di rigenerazione”, ovvero ambienti ricavati su misura in cui prenderci un momento di pausa e di cura minuta, semplice, dalla vita quotidiana. Ne parliamo con: gli scenografi Margherita Palli e Marco Rossi; con Antonio Mancinelli, giornalista e storico della moda; e con l'architetto torinese Roberta Durando. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Irrequieta, cannibale, contraddittoria e amante del futuro. Milano ha fatto della modernità la sua cifra. Anche troppo, nel senso che corre a una velocità impressionante, lasciando indietro chi corre a una velocità diversa, tanto che le richieste di misure di sostegno, cioè reddito e pensione di cittadinanza, nel 2021 sono cresciute dell’85%, mentre tra centro e hinterland hanno chiuso 600 negozi. Per raccontarla, avremmo potuto alzare lo sguardo verso le ultime vette della “città verticale”, costruite da grandi fondi immobiliari quasi tutti nelle mani di fondi finanziari. E invece abbiamo scelto di restare al piede dei palazzi popolari nelle zone ai margini, dove complessità e fragilità sono termini sempre attuali, nonostante la diffusa gentrificazione di alcune zone come Isola o NoLo, e i profondi cambiamenti avvenuti negli ultimi anni. Ne parliamo con: Gianni Biondillo, scrittore e residente di via Padova, una delle strade periferiche per eccellenza; Alessandro Maggioni, presidente del Consorzio Cooperative Lavoratori; Gabriele Pasqui, professore di Politiche Urbane al Politecnico di Milano; Federica Verona, architetto e ideatore di Super! Il festival delle periferie. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Le aree interne e i piccoli borghi rappresentano il 60% del territorio italiano. Vere ricchezze, che però, a partire dagli anni del boom economico, hanno vissuto un progressivo spopolamento. Durante la pandemia questa tendenza si è invertita: migliaia di persone, soprattutto giovani, hanno cercato di reinventarsi lasciando uffici e grandi città per trasferirsi in posti più piccoli. Come nuovi “Ulissi”, in molti sono tornati a casa, al Sud o in montagna, da dove anni prima erano fuggiti. Se questo fenomeno si confermerà in futuro, che cosa si sta facendo per investire nella valorizzazione dei borghi e nel recupero delle abitazioni? Come si potrà vivere coniugando la necessità di infrastrutture adeguate e il desiderio di stare più a contatto con la natura? Ma soprattutto, quali benefici e quali conseguenze possono derivare dalla scelta di un’esistenza lontana dalle grandi città? E in che modo si potrà sfruttare il bagaglio di esperienze e conoscenze della vita precedente per creare nuove opportunità in luoghi che, come dice la professoressa Elena Granata, «non devono rinascere, ma essere reinventati e riscritti»? Ne parliamo con: Elisa Bacchetti, responsabile di GrandUp! Impact Mountain School, Andrea Membretti, sociologo e coordinatore scientifico di una ricerca svolta da Riabitare l’Italia, ed Elena Militello, fondatrice dell’associazione South Working. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Tra aprile e novembre 2021, un milione 195.875 italiani si sono dimessi volontariamente: il 23% in più rispetto ai tempi pre-Covid e soprattutto nella fascia d’età tra i 26 e i 35 anni. Sono queste le dimensioni del fenomeno delle “grandi dimissioni” che sta sconvolgendo il mondo del lavoro ed è in buona parte una conseguenza del modo agile in cui quel lavoro verrà svolto sempre di più - principalmente da casa - creando nuovi bisogni e nuove abitudini. Quanto spazio c’è, però, per queste funzioni in appartamenti figli del secolo passato e di una divisione rigida tra una zona living, quella della cucina e dei servizi, e l’area notturna, privata e del riposo? Una struttura fisica e concettuale del genere non può sopravvivere a un mondo sempre più fluido e ibrido che impone cambiamenti continui nell’uso quotidiano e immediato dei luoghi domestici. Ma soprattutto, torneremo un giorno a lavorare in un ufficio? E come sarà: un open space con scrivanie incollate l’una all’altra oppure una batteria di cubicoli divisi da lastre di plexiglass? Forse né l'uno né l'altra, piuttosto un ambiente accogliente, che riprodurrà il comfort tipico delle nostre case, con caffetterie e angoli in cui socializzare, molte meno scrivanie e pareti scorrevoli in grado di creare sale riunioni a seconda delle necessità del momento. Ne parliamo in questo episodio con: Flavia Amoroso, Operation Manager dell'associazione South Working e "grande dimissionaria"; Chiara Bisconti, autrice del libro "Smart, agili, felici"; Francesca Magni, direttrice del mensile "Casa facile", e Nicola Russi, cofondatore dello studio di architettura Laboratorio Permanente. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
«Durante il secondo lockdown», racconta il cantautore Motta, «con mia moglie (l'attrice Carolina Crescentini) abbiamo deciso di trasferirci per un mese in campagna a Sacrofano, a 40 minuti da Roma. Dovevamo stare lì un mese, alla fine siamo rimasti sei mesi». E Motta non è il solo. Circa 840.00 famiglie hanno dichiarato di essere alla ricerca di una nuova casa, quasi un italiano su quattro sta progettando di cambiarla nei prossimi quattro anni: nella metà dei casi, ha preso questa decisione tra il 2020 e il 2021. Il 65% è disposto ad allontanarsi da un luogo vicino al lavoro pur di avere un po' di verde a pochi minuti di cammino, il 67% pur di avere un terrazzo o un giardino. Tutto questo è confermato anche dall'esplosione del mercato dei prodotti per l'outdoor: è il segno tangibile di un desiderio diffuso di recuperare spazi aperti, naturali, che da un lato possono trasformarsi in occasioni di socialità e dall'altro farci aprire gli occhi sul bisogno di sostenibilità. Secondo un sondaggio di Assoimmobiliare, 2 italiani su 5 sarebbero disposti a pagare anche il 20% in più per avere una casa con un minimo impatto sull'ambiente e la massima efficienza energetica, o ristrutturata in chiave "green". Ne parliamo in questo episodio con Elena Granata, docente di Urbanistica al Politecnico di Milano, Alessio Bellin, amministratore delegato del marchio Gibus, che produce pergole e tende da sole e sostiene questa serie di podcast, e con il filosofo Emanuele Coccia. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
La casa è stata il luogo in cui i sensi stati accolti e ampliati al riparo dal rumore e dalle paure delle città. Il Covid-19, però, li ha colpiti per primi: uno dei sintomi più evidenti della malattia, infatti, è stata la perdita dell'olfatto, anche se – racconta la neuroscienziata Anna D'Errico – è una condizione diffusa regolarmente nella popolazione molto più di quanto si creda. In generale, la pandemia ci ha fatto scoprire di avere un corpo: abbiamo subìto un calo dell'attività sessuale, dormito peggio, digrignato i denti e perso l'abitudine con alcuni odori naturali. In compenso, sono esplose le app per monitorare il movimento e soprattutto le vendite di elettrodomestici. Perché, invasi gli altri ambienti da connessioni e computer perennemente accesi, al centro della nostra vita intima è rimasto lo spazio alchemico per eccellenza: la cucina. «Dalla casa di domani ci aspettiamo non solo che sia accogliente, ma che abbia tutto!», dice la rapper Big Mama, studentessa del terzo anno di Urbanistica al Politecnico di Milano, che in questo episodio racconta di aver dovuto affrontare durante la pandemia la sfida più impegnativa della sua vita, legata proprio al corpo. Ma dovrà anche essere una casa in grado di proteggerci da contatti pericolosi: un luogo touchless, con bagni hi-tech, rubinetti intelligenti e specchi che fungono da data-center, grazie al riconoscimento facciale, e pieno di oggetti prodotti con materiali ferrosi come l'ottone e il rame, dalle proprietà antibatteriche. Ne parliamo con Anna Barbara, docente del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano che da anni studia il rapporto tra progettazione e sensi. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
La pandemia ha cambiato la nostra percezione della casa: prima rifugio, poi prigione; fortezza e caverna. Un luogo in cui abbiamo dovuto sperimentare nuove forme di sopravvivenza e di convivenza, di creatività e capacità di adattamento. Ecco perché, dopo esserci chiesti nelle prime due stagione di “Domani” se dopo lockdown e zone rosse saremmo diventati migliori o peggiori, in questa serie che è la sua naturale prosecuzione abbiamo nuove domande da porre: come vivremo e dove abiteremo? In quali città e in quale rapporto con gli altri e con la natura? Come e dove lavoreremo? Come ci muoveremo? Saremo davvero più attenti alla sostenibilità? Le prime risposte arrivano da Gary Chang, architetto e designer di Hong Kong, famoso per il suo micro appartamento, diventato un modello di riferimento globale anche per il futuro: una casa di 32 mq, completa di tutto. Poi da Cristina Bowerman, chef stellata che ha seguito la nascita di nuove abitudini nei consumi avviando due linee di delivery. Infine da Emanuele Coccia, filosofo che ora insegna ad Harvard, autore del saggio “Filosofia della casa”. «Oggi la casa», dice Coccia, «è sempre meno iscritta in uno spazio territoriale, metrico e geografico, ma sempre più in uno spazio psichico». Iscriviti alla serie nella tua app preferita oppure abbonati alla nostra newsletter: https://pianop.it/newsletter . Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Una delle serie più seguite e apprezzate durante i mesi di lockdown e zone rosse ritorna con uno spin off che si chiamerà “Le Case di Domani”. Dal 16 marzo, ogni mercoledì, per dieci settimane, Carlo Annese e Luca Molinari (professore ordinario di Teoria e Progettazione architettonica all’Università della Campania e autore del libro “Le case che siamo”) discuteranno con designer, urbanisti, filosofi, artisti, creativi e accademici di interni ibridi ed esterni da reinventare, smart working, sostenibilità e ritorno alla natura, città, periferie e nuovi modelli di sharing economy. In altre parole: del futuro di ognuno di noi. Iscriviti alla serie nella tua app preferita oppure abbonati alla nostra newsletter: https://pianop.it/newsletter . Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
«Saremo migliori o peggiori?». Siamo partiti da questa domanda, cinque mesi fa, quando abbiamo cominciato questo podcast. Con il passare degli episodi quella domanda è scomparsa, non era più urgente: come l'idea stessa di un possibile cambiamento – dell'ambiente, delle relazioni, di noi come singoli e come comunità –, è stata travolta dalla realtà dei fatti. Con Nadia Terranova, scrittrice, finalista al Premio Strega 2019 e originale osservatrice dei nuovi costumi di un'Italia smarrita, proviamo a raccontare in questa ultima puntata di "Domani" i mesi che sono alle spalle e, soprattutto, quelli che verranno affidandoci agli insegnamenti che arrivano dalla grande letteratura, perché «è in momenti di trasformazione come questo che bisogna leggere». "Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum ( https://www.zacaparum.com/) . Illustrazione di Andrea De Santis. Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus). Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Tra film catastrofisti e documentari di denuncia, il cinema ha spesso anticipato la realtà o ne ha descritto le pieghe più oscure. In che modo racconterà, domani, il periodo e gli effetti della pandemia da Coronavirus? E quali conseguenze avrà sull’industria dello spettacolo questa crisi che non sembra affatto vicina alla conclusione? Lo abbiamo chiesto ad Andrea Chimento, uno dei critici più giovani e interessanti, che scrive sul “Sole 24 ore”. E la sua risposta è stata sorprendente. Con lui, che ha anche pubblicato un saggio sulle influenze degli attentati dell'11 settembre 2001 sulla produzione cinematografica degli Stati Uniti, abbiamo parlato di creatività, di mascherine sui set, di sale in gravi difficoltà e, soprattutto, di streaming in tv. Sarà quello, sempre di più, il futuro dei film? "Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum ( https://www.zacaparum.com/) . Illustrazione di Andrea De Santis. Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus). Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
C'è un pensiero che, nonostante ci si sforzi, non riusciamo più a cancellare: per quanto il mondo che ci siamo costruiti intorno sia confortevole, nessuno di noi potrà più sentirsi davvero al sicuro. Nessuno. Nemmeno i più giovani, che per mesi i virologi avevano considerato praticamente invulnerabili, prima di un nuovo allarme sulla diffusione dei contagi anche tra gli under 25. Proprio adolescenti e ragazzi che nei giorni dell'emergenza hanno patito silenziosamente gli effetti collaterali del lockdown: l'interruzione dei rapporti sociali, la solitudine, l'istruzione a distanza, l'accettazione di regole e impedimenti. E soprattutto, l'incertezza sul futuro. Ne abbiamo parlato con Armando Toscano, uno psicologo sociale specializzato in relazioni tra persone, famiglie e spazi di vita, virtuali o reali. Nelle settimane più difficili dell’emergenza, Toscano ha coordinato uno sportello di ascolto gratuito del Comune di Milano e due progetti dedicati all’inclusione di adolescenti difficili e ritirati sociali (i cosiddetti hikikomori). La sua osservazione del fenomeno e le sue riflessioni su come siano mutati stati d’animo e rapporti sociali nei mesi scorsi sono il punto di partenza per capire che cosa accadrà nei prossimi mesi. "Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum ( https://www.zacaparum.com/) . Illustrazione di Andrea De Santis. Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus). Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
Le nostre vite sono cambiate, e allo stesso modo è cambiato anche il linguaggio che usiamo. Siamo stati travolti dalle metafore belliche (la guerra dei medici-eroi contro il virus, nemico invisibile. Sono emerse nuove parole ("covidiota", per esempio), altre sono riemerse da dizionari burocratici e démodé (è il caso di "congiunti"), altre ancora (come come migranti o braccianti) ci hanno fatto riflettere sull'uso di un linguaggio tutt'altro che inclusivo. La lingua, del resto, riflette i cambiamenti sociali ed è a sua volta in grado di influenzare il nostro modo di percepire la realtà. In che modo è accaduto durante la pandemia, e con quali conseguenze, a medio e lungo termine? Lo abbiamo chiesto a Federico Faloppa, che insegna Storia della lingua italiana e Sociolinguistica nel Dipartimento di Lingue moderne dell’Università di Reading, in Gran Bretagna, ed è uno dei maggiori esperti di linguaggio di odio. «Per affrontare il domani avremo bisogno di riappropriarci del nostro tempo», dice il professor Faloppa, «che non è soltanto il tempo dettato dal consumo e dalla velocità. E dovremo avere una certa dolcezza nell'affrontare i problemi e una profondità nell'analizzarne le conseguenze. "Domani" è prodotto con il sostegno di Zacapa Rum ( https://www.zacaparum.com/) . Illustrazione di Andrea De Santis. Tema musicale di Giorgio Ferrero e Rodolfo Mongitore (Minus&Plus). Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices…
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