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Autostima e abbigliamento: psico-personal shopping e psico-decluttering

30:19
 
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Al di là della necessità di coprirsi dagli agenti atmosferici, l’abbigliamento è il nostro biglietto da visita psicologico. In un colpo d’occhio fornisce a chi ci guarda un pacchetto di informazioni sulla persona, dal latino persōna, maschera; ovvero sul "personaggio sociale", ma non necessariamente sul suo io profondo, nel caso in cui abbigliamento e interiorità siano disallineati. Questo accade quando utilizziamo gli abiti non per raccontare chi davvero siamo (quando lo sappiamo), ma per “vestire” il personaggio richiesto in una tale epoca o in un determinato contesto al fine di risultare conformi al resto della popolazione e non esserne tagliati fuori.
Prendiamo a esempio il tailleur di chi svolge le professioni di ufficio, oppure il look ribelle dei ragazzi (ma pur omogeneo all’interno di alcuni gruppi), oppure lo stile anonimo di alcune adolescenti spaventati dal loro corpo in mutamento e che cercano di rendersi invisibili in abiti oversize. Siamo circondati di esempi di come ci serviamo dell’abbigliamento per apparire (o scomparire), per smorzare un aspetto o per esaltarne uno più conformante (ma magari meno allineato con il nostro io profondo).
Di questo aspetto della vita tratta la psicologia della moda, da non confondere con la consulenza di immagine. Attraverso un percorso di psicologia della moda si affrontano temi come l’autostima, la percezione di sé, gli stili comunicativi, i punti di forza e le insicurezze, per arrivare ad allineare i vissuti psicologici a una espressione di sé più autentica. Il percorso prevede anche una parte pratica alla Marie Kondo: si apre l’armadio e si passano in rassegna gli abiti nei quali non ci riconosciamo più o che non ci fanno sentire a nostro agio.
La puntata del Podcast Chiamate il Coach! N.20 parla proprio di abiti, autostima ed espressione di sé. Protagonista della puntata la dottoressa Annanisia Centra psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicologia della moda. Buon ascolto!

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Prendiamo a esempio il tailleur di chi svolge le professioni di ufficio, oppure il look ribelle dei ragazzi (ma pur omogeneo all’interno di alcuni gruppi), oppure lo stile anonimo di alcune adolescenti spaventati dal loro corpo in mutamento e che cercano di rendersi invisibili in abiti oversize. Siamo circondati di esempi di come ci serviamo dell’abbigliamento per apparire (o scomparire), per smorzare un aspetto o per esaltarne uno più conformante (ma magari meno allineato con il nostro io profondo).
Di questo aspetto della vita tratta la psicologia della moda, da non confondere con la consulenza di immagine. Attraverso un percorso di psicologia della moda si affrontano temi come l’autostima, la percezione di sé, gli stili comunicativi, i punti di forza e le insicurezze, per arrivare ad allineare i vissuti psicologici a una espressione di sé più autentica. Il percorso prevede anche una parte pratica alla Marie Kondo: si apre l’armadio e si passano in rassegna gli abiti nei quali non ci riconosciamo più o che non ci fanno sentire a nostro agio.
La puntata del Podcast Chiamate il Coach! N.20 parla proprio di abiti, autostima ed espressione di sé. Protagonista della puntata la dottoressa Annanisia Centra psicologa e psicoterapeuta specializzata in psicologia della moda. Buon ascolto!

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