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-SLA: Scoperta diagnosi precoce. Studio Istc-CNR, Molinette, Irmet Dimostrata per la prima volta la possibilità di diagnosticare precocemente la Sla con un esame di tomografia ad emissione di positroni (Pet) mediante un tracciante analogo al glucosio (18F-Fdg) utilizzato nella pratica clinica dai centri di medicina nucleare. A raggiungere il risultato, pubblicato sulla rivista 'Neurology', un gruppo di ricerca italiano che coinvolge l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) di Roma. Hanno collaborato il Centro Pet Irmet di Torino e il Centro SLA dell’Azienda ospedaliero universitaria Città della salute e della scienza e Dipartimento di neuroscienze dell’Università degli Studi di Torino. Questa tecnica permette di raggiungere un’accuratezza diagnostica del 95% e rappresenta un passo importante per lo sviluppo nella diagnosi precoce della malattia. Finora poteva essere diagnosticata esclusivamente attraverso l’indagine clinica e con il supporto di metodiche neurofisiologiche e pertanto richiedeva un lungo periodo di osservazione. L’accelerazione e la maggiore accuratezza della diagnosi di Sla sono fondamentali oltre che per la certezza di reclutare nei trial clinici pazienti con diagnosi confermata anche per lo sviluppo di nuove terapie e per l’identificazione di possibili familiarità sulle quali intervenire precocemente. -Fibrosi polmonare idiopatica: Roche compra InterMune per 8,3 miliardi di dollari Roche ha acquistato per 8,3 miliardi di dollari il gruppo InterMune. L'acquisto è di 74 dollari per azione. L'offerta è un premio del 38% rispetto al prezzo di chiusura di InterMune di venerdì scorso e del 63% rispetto a quello del 12 agosto. InterMune è una società di biotecnolgia con sede a Brisbane, California, focalizzata sulla ricerca, sviluppo e commercializzazione di terapie innovative in pneumologia e malattie fibrotiche; permetterà a Roche di ampliare e rafforzare il proprio portafoglio nell'area respiratoria a livello globale. Pirfenidone è il prodotto principale di Intermune, terapia per la fibrosi polmonare idiopatica (IPF), malattia progressiva, irreversibile e infine fatale, caratterizzata da progressiva perdita della funzione polmonare a causa di fibrosi o cicatrici. -Suicidio assistito: aumentano i casi di stranieri in Svizzera. 500% in piu' gli italiani in 4 anni Aumentano i casi di suicidio assistito in Svizzera di persone non residenti nel paese Elvetico. Si tratta di casi anche non legati a malattie fatali. Lo afferma uno studio dell'Università di Zurigo e del Centro di Psichiatria di Münsingen, pubblicato sul 'Journal of Medical Ethics'. Aumenti evidenti in particolare per l'Italia, dove si è passati dai 4 casi del 2008 ai 22 del 2012 e in Francia (7 casi nel 2009 e 19 nel 2012). Il numero di 'turisti per il suicidio assistito' è raddoppiato nell'arco di appena quattro anni, specialimente di persone provenienti dalla Germania e dal Regno Unito, per malattie neurologiche come paralisi, sclerosi laterale amiotrofica, Parkinson, sclerosi multipla. Queste malattie rappresentano la maggior parte dei casi riportati. Le malattie neoplastiche si fermano al 37% dei casi tra il 2008 e il 2012, un 10% in meno rispetto al passato. Le malattie reumatiche e del tessuto connettivo, come l'artrite reumatoide e l'osteoporosi, sono il 25% dei casi analizzati contro il 10 % di quelli registrati tra il 1990 e il 2000, seguono quelle cardiovascolari. Il 28% dei casi riporta più di una malattia per la scelta del suicidio assistito. La ricerca mostra che 611 non residenti in Svizzera sono stati aiutati a morire tra il 2008 e il 2012 con un'età compresa tra i 23 e i 97 anni e una media di 69 anni. Il 58,5% è donna. In tutto quindi si sono rivolti alla Svizzera i malati di 31 nazioni tra il 2008 e il 2012: 268 dalla Germania, 126 dal Regno Unito, 66 dalla Francia, 44 dall'Italia, 21 dagli USA, 13 dall'Austria, 12 dal Canada, 8 da Spagna e Israele. -Staminali e metastasi, scoperta la proteina diapason: sente vibrare le cellule e le rende plastiche Una ricerca interdisciplinare condotta dall’IFOM e dall’Università Statale di Milano in collaborazione con la National University of Singapore e con il Danish Cancer Society Research Center di Copenaghen, individua in ATR, proteina sensore nota per la sua funzione di difesa del DNA e di oncosoppressore, il motore della plasticità della cellula. Un ruolo del tutto inatteso che ha importanti implicazioni per la comprensione delle metastasi e delle cellule staminali. La scoperta, pubblicata su Cell, è stata ottenuta nei laboratori dell'Ifom di Milano grazie all’abbinamento interdisciplinare di microscopia avanzata, tecniche di ingegneria meccanica ed elettrofisiologia. Il protagonista della scoperta è la proteina ATR. Ogni volta che le nostre cellule subiscono uno stress meccanico, proveniente dal nucleo o dall’esterno della membrana, ATR è capace di avvertire come un diapason queste vibrazioni meccaniche e si attiva immediatamente, posizionandosi sulle membrane nucleari e conferendo plasticità alla cellula per tutelarla dallo stress.
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Finora poteva essere diagnosticata esclusivamente attraverso l’indagine clinica e con il supporto di metodiche neurofisiologiche e pertanto richiedeva un lungo periodo di osservazione. L’accelerazione e la maggiore accuratezza della diagnosi di Sla sono fondamentali oltre che per la certezza di reclutare nei trial clinici pazienti con diagnosi confermata anche per lo sviluppo di nuove terapie e per l’identificazione di possibili familiarità sulle quali intervenire precocemente. -Fibrosi polmonare idiopatica: Roche compra InterMune per 8,3 miliardi di dollari Roche ha acquistato per 8,3 miliardi di dollari il gruppo InterMune. L'acquisto è di 74 dollari per azione. L'offerta è un premio del 38% rispetto al prezzo di chiusura di InterMune di venerdì scorso e del 63% rispetto a quello del 12 agosto. InterMune è una società di biotecnolgia con sede a Brisbane, California, focalizzata sulla ricerca, sviluppo e commercializzazione di terapie innovative in pneumologia e malattie fibrotiche; permetterà a Roche di ampliare e rafforzare il proprio portafoglio nell'area respiratoria a livello globale. Pirfenidone è il prodotto principale di Intermune, terapia per la fibrosi polmonare idiopatica (IPF), malattia progressiva, irreversibile e infine fatale, caratterizzata da progressiva perdita della funzione polmonare a causa di fibrosi o cicatrici. -Suicidio assistito: aumentano i casi di stranieri in Svizzera. 500% in piu' gli italiani in 4 anni Aumentano i casi di suicidio assistito in Svizzera di persone non residenti nel paese Elvetico. Si tratta di casi anche non legati a malattie fatali. Lo afferma uno studio dell'Università di Zurigo e del Centro di Psichiatria di Münsingen, pubblicato sul 'Journal of Medical Ethics'. Aumenti evidenti in particolare per l'Italia, dove si è passati dai 4 casi del 2008 ai 22 del 2012 e in Francia (7 casi nel 2009 e 19 nel 2012). Il numero di 'turisti per il suicidio assistito' è raddoppiato nell'arco di appena quattro anni, specialimente di persone provenienti dalla Germania e dal Regno Unito, per malattie neurologiche come paralisi, sclerosi laterale amiotrofica, Parkinson, sclerosi multipla. Queste malattie rappresentano la maggior parte dei casi riportati. Le malattie neoplastiche si fermano al 37% dei casi tra il 2008 e il 2012, un 10% in meno rispetto al passato. Le malattie reumatiche e del tessuto connettivo, come l'artrite reumatoide e l'osteoporosi, sono il 25% dei casi analizzati contro il 10 % di quelli registrati tra il 1990 e il 2000, seguono quelle cardiovascolari. Il 28% dei casi riporta più di una malattia per la scelta del suicidio assistito. La ricerca mostra che 611 non residenti in Svizzera sono stati aiutati a morire tra il 2008 e il 2012 con un'età compresa tra i 23 e i 97 anni e una media di 69 anni. Il 58,5% è donna. In tutto quindi si sono rivolti alla Svizzera i malati di 31 nazioni tra il 2008 e il 2012: 268 dalla Germania, 126 dal Regno Unito, 66 dalla Francia, 44 dall'Italia, 21 dagli USA, 13 dall'Austria, 12 dal Canada, 8 da Spagna e Israele. -Staminali e metastasi, scoperta la proteina diapason: sente vibrare le cellule e le rende plastiche Una ricerca interdisciplinare condotta dall’IFOM e dall’Università Statale di Milano in collaborazione con la National University of Singapore e con il Danish Cancer Society Research Center di Copenaghen, individua in ATR, proteina sensore nota per la sua funzione di difesa del DNA e di oncosoppressore, il motore della plasticità della cellula. Un ruolo del tutto inatteso che ha importanti implicazioni per la comprensione delle metastasi e delle cellule staminali. 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